Ecografia pelvica, in cosa consiste

L’ecografia pelvica consente lo studio degli organi presenti nell’area addominale inferiore (vescica, prostata, utero, vagina, ovaie).

Si tratta di un’indagine molto semplice che si basa sull’emissione di ultrasuoni che vengono riflessi dai tessuti in modo differente (a seconda della loro densità), permettendo di ricostruire le immagini e individuare eventuali alterazioni patologiche.

Per l’esecuzione dell’esame viene utilizzata una sonda che appoggiata sulla superficie cutanea, e grazie ad un gel trasparente, permette di captare dei segnali che vengono inviati al computer. In questo modo è possibile visualizzare immagini molto dettagliate.

È importante ricordarsi di non urinare per almeno 1 o 2 ore prima dell’esame. Se la vescica è piena, il medico potrà valutare con maggiore precisione il quadro clinico.

A cosa serve l’ecografia pelvica

L’ecografia pelvica permette di studiare la morfologia degli organi dell’area addominale inferiore, e scoprire eventuali anomalie: fibromi, cisti, patologie tumorali e non, malformazioni.

Dal riscontro ne può scaturire una diagnosi tempestiva, che può dare seguito a una terapia efficace per contrastare l’eventuale problema evidenziato.

L’esame viene utilizzato per monitorare il trattamento dell’apparato urinario, in caso di ostruzioni o calcoli e degli organi riproduttivi, in caso di infiammazioni, tumori di ovaie, tube di Falloppio, ecc.

Nell’uomo è particolarmente utile per valutare eventuali lesioni prostatiche e le formazioni intravescicali. Nelle pazienti di sesso femminile, l’ecografia pelvica viene eseguita generalmente per studiare utero, ovaie ed eventuali masse pelviche. Nella donna permette di approfondire le cause di problemi di infertilità, sanguinamenti anomali, dolori pelvici di origine sconosciuta, amenorrea.

L’ecografia pelvica può essere svolta nel corso del primo mese di gravidanza per mostrare le prime immagini dell’embrione, ma può essere ripetuta anche nelle fasi più avanzate per controllare lo stato di sviluppo del feto e ottenere delle informazioni più dettagliate di tutte le strutture localizzate nei pressi della cervice, senza arrecare alcun problema al bambino e alla madre.

Fattori che possono influenzare l’esito dell’esame

Vi sono alcuni fattori che poddono influenzare l’esito dell’esame, interferendo con i risultati:

  • mestruazioni;
  • obesità grave;
  • gas intestinali;
  • riempimento inadeguato della vescica;
  • precedenti interventi di chirurgia addominale.

I vantaggi dell’ecografia pelvica

I vantaggi dell’ecografia pelvica possono essere vari. Essa infatti permette di:

  • identificare disturbi del sistema urinario e riproduttivo in entrambi i sessi;
  • fornire un’immagine chiara di tutti quei tessuti che non si mostrano altrettanto bene con le immagini radiografiche;
  • fornire immagini in tempo reale, il che lo rende un ottimo strumento per guidare procedure un po’ invasive, quali biopsie o drenaggio di fluido da cisti.

Inoltre, l’ecografia pelvica non utilizza radiazioni ionizzanti.

Fonte: mypersonaltrainer

AVVISO ALL’UTENTE
Le informazioni fornite in questo articolo hanno natura generale e sono pubblicate a scopo puramente divulgativo, pertanto non possono sostituire in alcun caso il parere del medico.


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